La Cattedrale di S.Donato

Cenni storici

Il Duomo è dedicato a San Donato di Arezzo, vescovo e martire, la cui statua, scolpita da Giovanni Maria Quadrone, campeggia nella monumentale facciata.

È la Cattedrale, ultima opera del grande architetto Francesco Gallo (Mondovì 1672-1750). Alla costruzione della chiesa, iniziata nel 1744, contribuirono Bernardo Vittone, Benedetto Alfieri e Filippo Nicolis di Robilant.

Venne consacrata dal Vescovo Casati il 4 settembre 1763. La prima testimonianza della chiesa di San Donato risale al sec. XIII, quando il titolo venne portato sul “monte” dagli abitanti di Vico: e fu parrocchia dalla fine del Duecento, poi collegiata di Canonici e infine chiesa Cattedrale dal 1388.

Il ricco apparato pittorico e le preziose testimonianze d’arte, insieme con l’aspetto più importante che è la celebrazione eucaristica e la presenza della cattedra del Vescovo, fanno della Chiesa madre uno dei più insigni monumenti della città di Mondovì.

La visita

Lo sguardo d’insieme presenta l’edificio a tre navate (m. 56 x 24), in stile barocco con aggiunte neoclassiche nel coro. La pianta è a croce greca; il braccio sinistro si estende con la Cappella del Santissimo Sacramento. Gli altari laterali sono otto, tutti in marmi pregiati. I quadri portano firme prestigiose. All’ingresso sono poste due grandi nicchie laterali: a sinistra è il battistero con la scultura del Battesimo di Gesù, in marmo verzino di Frabosa, opera del Quadrone; a destra la statua della Vergine Immacolata in marmo bianco di Carrara.

Il percorso di visita inizia dalla navata sinistra: l’altare di Santa Maria della Pietà con tela di Domenico Piola del Seicento; la cappella del Santissimo Sacramento, cuore del Duomo: la grande pala d’altare è opera di Scuola romana del primo Settecento e raffigura la morte di san Giuseppe; ai lati sono i quadri dell’Ultima Cena, di Andrea Vinaj e del Miracolo eucaristico di Torino di Luigi Hartmann, entrambi pittori dell’Ottocento.  L’altare successivo è dedicato a San Lorenzo: la tela è di Francesco Antonio Meyerle, del Settecento. Al fondo, il quadro di San Francesco e Santa Chiara con San Maurizio, che risale al Seicento.

Il presbiterio si impone con il grande altare marmoreo, disegnato da Francesco Gallo, con l’altare a mensa e la Cattedra del Vescovo. Di notevole pregio sono le colonne monolitiche in marmo grigio di Frabosa: nel Duomo se ne contano 32, disposte nel presbiterio, nell’atrio e nelle cappelle. La tela dell’altar maggiore (4 metri per 3) è opera di Sebastiano Taricco e risale al primo Settecento. Sono importanti in quest’area, delimitata dalla balaustra, gli elementi lignei costituiti dalla Cattedra del Vescovo, dal Coro dei Canonici e dall’apparato di statue e candelieri che ornano l’altar maggiore. Lo spazio del coro è in stile neoclassico, delineato da Pelagio Palagi, architetto di Carlo Alberto.  La grande volta della navata centrale è fastosamente decorata. Le pitture risalgono al 1850-60, epoca del vescovo Ghilardi. Tra gli affreschi, restaurati negli anni 2012-2015, meritano attenzione il martirio di san Donato nel catino dell’abside, opera di Paolo Emilio Morgari; la Natività di Maria, sul coro, di Francesco Gonin; l’incoronazione della Vergine, sul presbiterio, di Andrea Vinaj. Volgendo lo sguardo verso l’ingresso, si ammira la volta della navata maggiore: nel catino centrale campeggia la glorificazione di San Pio V, di Luigi Hartmann. Al fondo è sistemato l’organo, sulla tribuna che sovrasta l’ingresso: risale al 1822 ed è opera dei fratelli Serassi di Bergamo; modificato nel 1893 da Carlo Vegezzi Bossi, è dotato di 2600 canne.

Tra la navata centrale e la navata destra, di fronte alla Cappella di San Carlo, è posizionato il pulpito in legno: proviene dalla precedente Cattedrale e reca incisa la data 1593 e il nome del vescovo Castrucci. I tre pannelli finemente scolpiti illustrano la Pentecoste, la predicazione di Gesù sul lago di Galilea e l’Ascensione.

La navata destra, percorrendola nel ritorno verso l’uscita, presenta la cappella del Suffragio, gioiello del barocco rococò, dipinta da Giovenale Bongioanni, adorna di marmi policromi e del Crocifisso in alabastro, opera di Giuseppe Giudice (1793).  Negli altari laterali si ammirano le tele di San Francesco di Sales di Felice Cervetti, San Carlo di Mattia Bortoloni e Sant’Andrea di Felice Biella o forse dei suoi figli Carlo Giuseppe e Giovanni Biella, tutti pittori del Settecento. Alla decorazione delle navate minori hanno partecipato, nell’Ottocento, gli artisti locali Andrea Vinaj, Giovanni e Francesco Toscano.

Locali annessi alla chiesa: ingresso dal lato sinistro di fianco al Presbiterio. Nel corridoio della Sacrestia è conservato un frontale d’altare dell’antica Cattedrale in stile rinascimentale; è opera di Giovanni Lorenzo Sormani, di Como, datata 1507. Sono presenti una serie di lapidi e sculture; una Madonna con Bambino della seconda metà del sec. XIV, pittura di scuola senese; una Natività con S. Francesco e S. Chiara, pure medioevale; in fondo al corridoio, il busto marmoreo del Vescovo Carlo Felice Sanmartino (1741-53), che promosse la costruzione della Cattedrale. Nel chiostro compaiono, murati, i due stipiti rinascimentali di un elegante portale in arenaria proveniente dalla Cattedrale del 1500 e nel portico del chiostro è stata collocata la statua di San Donato, anch’essa proveniente dalla medesima Cattedrale.  Vi si trovano anche alcune strutture romaniche e una serie di affreschi medioevali facenti parte del chiostro francescano: narrano episodi della vita di Sant’Antonio di Padova.

Visite guidate

E’ prevesta la possibilità di visite guidate al complesso della Cattedrale previa prenotazione

Possibilità di visite guidate

da Aprile ad Ottobre il Sabato pomeriggio dalle 15,00 alle 18,00

o in altri giorni su appuntamento (prenotare attraverso il modulo a fondo pagina)

Fotogallery

La posizione

La Cattedrale di San Donato è localizzata nel rione Piazza posto sulla collina in posizione dominante e di alta visibilità dal territorio circostante.

È raggiungibile:

  • in auto: salendo dal rione Carassone o dal Rione Breo oppure dalla strada che proviene da Vicoforte.
  • a piedi: da Breo, percorrendo la “viota” e la salita accanto alla funicolare.
  • con i mezzi pubblici: Funicolare Breo – Piazza o servizio di Autobus urbano ed extraurbano.

Prenota la Tua visita

Si ricorda che il Duomo di S. Donato è aperto al pubblico nei seguenti orari:

Tutti i giorni : ore 08.30 – 19.00

Per ulteriori informazioni o richieste compilare il form sottostante.

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